In sintesi
- 🎬 Lo squalo
- 📺 Iris HD alle 21.15
- 🦈 Un cult del cinema diretto da Steven Spielberg, thriller marino che ha rivoluzionato il genere con tensione, colonna sonora iconica e una narrazione che gioca sull’orrore invisibile; segue la lotta di tre uomini contro un enorme squalo che minaccia una cittadina di mare.
Lo squalo di Steven Spielberg, il cult assoluto del 1975 con Roy Scheider, Robert Shaw e Richard Dreyfuss, torna stasera in TV per riempire il prime time di pura tensione cinematografica. Un titolo che non ha bisogno di presentazioni, un pezzo di storia del cinema capace ancora oggi di riscrivere le regole del thriller marino. Se cercate un film incisivo, leggendario e capace di farvi sussultare con due sole note, su Iris HD alle 21.15 avete trovato il vostro appuntamento perfetto.
Lo squalo e perché è ancora un capolavoro moderno
Rivedere “Lo squalo” nel 2025 significa fare i conti con un’opera che ha segnato in modo indelebile il cinema popolare. Spielberg, giovanissimo e già affilato nel suo stile dopo “Duel” e “Sugarland Express”, costruisce un thriller che vive di tensione pura e di un’idea narrativa rivoluzionaria: mostrare pochissimo il mostro. Una necessità dovuta ai problemi tecnici dello squalo meccanico — il famoso “Bruce”, costruito da Robert Mattey — ma che si trasforma in un colpo di genio che ha ispirato generazioni di registi. L’orrore invisibile, la minaccia che si percepisce ma non si vede, è sempre più potente del mostro stesso.
È l’uso del non-visto, insieme alla colonna sonora di John Williams, a trasformare lo spettatore in una preda emotiva: due note, un crescendo minimale e ripetitivo che ormai si associa universalmente a un predatore in arrivo. Una scelta che ha ridefinito l’idea stessa di tensione al cinema, al punto da diventare un linguaggio condiviso dalla cultura pop.
La storia è quella, arcinota ma sempre magnetica: Amity, la città di mare che vive di turismo, travolta da un predatore “solitario” che sceglie la baia come territorio di caccia. Brody, sceriffo con paura dell’acqua; Hooper, oceanografo brillante e sarcastico; Quint, il lupo di mare segnato dal trauma dell’USS Indianapolis. Tre archetipi perfetti che diventano un unico corpo narrativo nel momento in cui la barca Orca salpa verso la sfida definitiva.
Lo squalo: i motivi per cui vale rivederlo stasera
“Lo squalo” non è solo il film che ha inaugurato il concetto moderno di blockbuster, né soltanto un thriller teso come una corda di strumenti. È un’opera stratificata, letta negli anni come metafora della paura collettiva, critica sociale verso la politica miope e viaggio iniziatico di tre uomini costretti a superare i propri limiti individuali. A quasi cinquant’anni dall’uscita, resta sorprendentemente moderno: ritmo perfetto, dialoghi vividi, personaggi tridimensionali che non cedono al tempo.
Da nerd del cinema, è impossibile non notare come Spielberg giochi con la grammatica visiva: soggettive basse a filo d’acqua, montaggio che costruisce l’attesa come un elastico che sta per spezzarsi, l’uso di barili colorati che diventano indizi visivi della posizione del predatore. L’effetto speciale più riuscito del film non è lo squalo in sé, ma la somma di queste soluzioni creative nate da un set che spesso rischiava di affondare quanto l’Orca.
- La scelta di mostrare il mostro solo dopo metà film è un esempio pratico di come il limite tecnico possa diventare virtù narrativa.
- Il monologo di Quint sull’USS Indianapolis rimane una delle scene più iconiche della storia del cinema, recitata con una forza tragica che pochi attori potrebbero imitare oggi.
L’impatto culturale è ancora immenso: dopo “Lo squalo” il mare non è più solo un luogo di svago, ma un territorio che oscilla tra fascino e minaccia. Ha creato un immaginario, definito un genere e generato infinite imitazioni, spesso senza avvicinarsi alla precisione chirurgica del film originale.
L’appuntamento su Iris HD
Stasera, 19 dicembre 2025, alle 21.15 su Iris HD, arriva la versione che tutti conosciamo e amiamo, con la sua carica di tensione, il suo racconto asciutto e le sue sfumature psicologiche. Perfetto da riguardare anche se conoscete ogni battuta: la messa in scena sul mare aperto, soprattutto sulla TV in HD, resta un piacere audiovisivo senza età.
Se avete voglia di un grande classico che sa ancora far sudare le mani, “Lo squalo” rimane una scelta impeccabile. E quando partiranno quelle due note… non dite che non vi avevo avvertito.
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